James Thompson musica come vocazione
Intervista in esclusiva a James Thompson, polistrumentista e frontman, suona sax, flauto traverso, e canta. Parteciperà al Dolomiti ski jazz in Val di Fiemme in quintetto, in chiusura dell’evento Ambasciatori del Gusto FUTURA 2023. Mercoledì 8 marzo, ultimo giorno di FUTURA in Val di Fiemme, dopo la masterclass presso il Pastificio Felicetti di Molina di Fiemme, gli associati che lo desiderano, possono salire al rifugio a Bellamonte e ascoltare il grande strumentista accompagnato dalla James Thompson and Band. Hit celebri di soul, funk, jazz ed altri brani di sua composizione. Una performance che promette di essere effervescente, perfetta per la chiusura dell’evento enogastronomico 2023 in Trentino.
Thompson nato nell’Ohio, ma trasferitosi a soli 2 anni a Pasadena, si sente un californiano a tutti gli effetti. La sua cultura musicale s’è avviata sin dalla scuola primaria, e lo ha accompagnato per tutto il percorso scolastico. “Ho costruito il mio background grazie alle radio statunitensi che passavano il meglio della musica pop, country, rock, soul e blues. Beach Boys, Beatles, Doors tanto per citare alcuni mostri sacri. La passione per il jazz è arrivata a 17 anni, grazie alla complicità di un’amica che mi ha fatto ascoltare quel tipo di musica, ed acceso la passione. Ho cominciato a suonare nelle bande musicali delle scuole e in altre combo. Mi sono fatto una grande esperienza che mi ha convinto che potesse essere la mia strada. Ho continuato a suonare e perfezionarmi anche all’UCLA, l’università di Los Angeles.” Racconta Thompson
Vive in Italia da molti anni, prima a Modena, poi a Bologna ed ora a Trento dove convive con la sua compagna, originaria della città. James Thompson è un affermato turnista che ha accompagnato in tour artisti celebri come Paolo Conte nei concerti teatrali , gli Stadio, Jestofunk, Andrea Mingardi e Zucchero. Proprio con quest’ultimo sta per iniziare un nuovo tour ed in questo momento è preso dallo studio del repertorio di Fornaciari. La sua versatilità lo porta a collaborare allo stesso tempo con gruppi appartenenti a diversi generi musicali a livello europeo, nazionale a anche locali..
Ha realizzato diverse incisioni che troverete nel suo sito www.jamesthompson.it con collaborazioni molto interessanti. Una di queste è il duo “Napolangeles” con la hit Full Immersion, in cui ha suonato con Flavio Piscopo. Una sintesi del sound della scuola napoletana, che rimanda a James Senese, e del sound della west coast. È anche un compositore molto florido ed ha già pronti almeno 75 pezzi, ma altri s’aggiungeranno, che potete trovare alla pagina www.reverbnation.com/jamesthompsonproject Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Tra storia e innovazione nel cuore del Garda Trentino
È il 1926 quando alcuni agricoltori dell’Alto Garda Trentino prendono la decisione, con l’obiettivo di sostenere e promuovere l’agricoltura locale, di dar vita all’associazione Agraria Riva del Garda. A unire i fondatori vi sono l’amore per questo territorio e i prodotti che questa terra, ancora oggi, offre ai suoi abitanti e agli avventori che vanno alla sua scoperta. Il vino e l’olio sono infatti il simbolo del patrimonio agroalimentare dell’Alto Garda.
È proprio per promuovere la produzione di questi prodotti d’eccellenza, espressione di una ricchezza fattasi concreta attraverso un lavoro attento e preciso, che Agraria Riva del Garda cresce con l’inaugurazione nel 1957 della cantina e del frantoio nel1965.
Con l’arrivo del nuovo millennio Agraria Riva del Garda si configura come una società cooperativa con sede nel comune di Riva del Garda. Nonostante il tempo trascorso, i valori dei fondatori sono stati tramandati alle generazioni successive: oggi Agraria Riva del Garda può contare sulla sinergia di trecento soci conferitori che impiegano il loro sapere nella produzione di olio extravergine d’oliva, vini selezionati e spumanti.
Il presidente Giorgio Planchenstainer, il direttore generale Massimo Fia e il direttore di produzione Furio Battelini operano in una realtà che, negli anni, ha dato vita a un sistema di economia circolare che coinvolge non solo la filiera del prodotto, ma anche coloro che vi operano.
La società è impiegata quindi nella preservazione del territorio, attraverso un innovativo sistema che permette di rilavorare i residui della frangitura delle olive per produrre materiali riutilizzabili. La sansa è utilizzata come mangime bovino, il nocciolino come combustibile e l’acqua di vegetazione viene reimpiegata nella fase di lavaggio delle olive.
Attenta alle sfide del nostro tempo, Agraria Riva del Garda è attiva nella ricerca di sistemi innovativi atti a promuovere un’agricoltura di precisione. PICA e Uliva Gis sono due piattaforme telematiche tramite le quali i soci possono accedere a una serie di dati relativi ai terreni coltivati a vite e a olivo. O ancora Innovazione e Ricerca per l’olio extravergine dell’Alto Garda Trentino è un progetto che ha l’obiettivo di promuovere l’olio extravergine di oliva della varietà autoctona Casaliva e il territorio dell’Alto Garda Trentino. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Ordine Contadino o meglio agricoltura eroica
Siamo Ordine Contadino. In principio Azienda agricola Nadalini Danilo. Un progetto agricolo ampio. Un atto di amore verso il territorio. Siamo a Gresta che è l’abbazia.
Siamo all’interno di un paesaggio sacro, dove ci attraversa il torrente Avisio che nasce dalle Dolomiti, dal ghiacciaio della Marmolada, e che ha scavato un solco nella piattaforma porfirica atesina modellata dai ghiacciai.
Gresta è un villaggio di montagna fermo in un’istantanea da molti anni. Un insediamento alpino dove la luce elettrica arriva nel 1943 ed il collegamento alla strada provinciale principale si completa solo nel 1970.
Si respira un’atmosfera di distacco dalla realtà ma allo stesso tempo ogni cosa è parte di un unico paesaggio naturale ed antropizzato. La grammatica del territorio è fatta di terrazzamenti, campi, falesie, giardini, solide case in porfido, antichi percorsi e verticalità boschiva: segni sbiaditi che permettono la lettura della poetica del posto. Gresta è in Valle di Cembra. Una valle selvaggia dove nei secoli si è pratica l’agricoltura eroica su chilometri di muretti a secco. Gresta, frazione di Segonzano, è villaggio a 600 m slm diviso in due nuclei insediativi che sorgono su piani alluvionali ed in parte sull’antico letto del torrente Avisio. Ordine Contadino o meglio agricoltura eroica. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
25° Dolomiti Ski Jazz
La scelta dei tre giorni di FUTURA ed. 2023 coincide con l’evento jazz più longevo del Trentino: 25 anni di Dolomiti Ski Jazz. Una delle manifestazioni musicali più divertenti, da vivere sulla neve delle Valli di Fiemme e Fassa. Nove giorni, dal 3 al 12 marzo, in cui godere di ritmi sincopati, soul, black e funk nei posti di maggiore appeal per gli sport invernali delle Valli di Fiemme e Fassa. Una musica che scalda cuori e muscoli dei partecipanti, e riesce a far battere mani e piedi anche i più ritrosi. I concerti si tengono in alta quota sulle piste o nei rifugi, oppure nei teatri, nei pub, nelle strade e nei locali delle Valli, in alcune delle zone più frequentate e più ambite delle Dolomiti, sulla neve per allietare a ritmo di musica le pause nei rifugi.
Il Festival festeggia il quarto di secolo, con 25 appuntamenti, uno per ogni anno della sua storia. Presenti alcuni nomi di punta del jazz italiano come Fabrizio Bosso, Stefano Cantini e Francesco Maccianti e un grande del jazz afroamericano come Bobby Watson.
Le Street Parade e Jam Session attraverso le vie di Cavalese, Moena e Tesero, diventeranno, sicuramente, coinvolgenti momenti di intrattenimento, per tutti gli Ambasciatori del Gusto, i tanti giornalisti e VIP che convergeranno in Trentino proprio per l’evento dell’Associazione.
Enrico Tommasini direttore artistico e anima del Dolomiti Ski Jazz, ha iniziato la sua carriera di batterista già dal '74 da autodidatta. Il suo amore per il jazz è forte e la sua capacità lo porta ben presto ad una interessante carriera. Nel '76 inizia la sua preparazione artistica con i più grandi jazzisti dell’epoca. Parte per gli States e arriva alla Grande Mela per entrare nel mood della città vocata al jazz. Inizia a suonare nel trio del pianista meranese Michael Lösch. Il trio si presenta sui palcoscenici suonando con Massimo Urbani, Florian Bramböck, Flavio Boltro, Pietro e Marcello Tonolo, Sandro Gibellini, Bruno Marini e tanti altri. Dall' 98 collabora stabilmente con Helga Plankensteiner, Charlie Cinelli, Alan Farrington, Patrizia Conte con i quali ha partecipato a numerosi Festival in Italia e all'estero.
Nel 1998 idea e cura il progetto del Jazz nella sua valle e, in 25 anni, lo porta a far parte integrande delle proposte turistiche, prima della Valle di Fiemme e, dallo scorso anno, coinvolgendo anche la Valle di Fassa. Nasce sulle Dolomiti l’attuale festival. Enrico Tommasini accompagnerà le performance di Alessandro Garofalo durante la Cena di Gala ADG dedicata a Le Grandi del Gusto: interpretazioni di creatività e professionalità delle Ambasciatrici del Gusto. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Risorgere dopo Vaia
La Comunità della Val di Fiemme ha subito lo scempio della tempesta Vaia nell’ottobre 2018, simbolo degli effetti del cambiamento climatico in atto. Sono ancora visibili le ferite lungo la valle, gli alberi anzi i boschi scomparsi in pochissime ore. Vaia rappresenta il cambio di identità di una vallata intera. Degli effetti del cambiamento climatico in atto che trasforma l’ambiente e, di conseguenza, ha influenza su tutta la catena alimentare ed economica si parlerà in modo approfondito durante tutta la 3 giorni dell’evento con un clou durante i talk di martedì 7 marzo durante il convegno che si svolgerà dalle 9 alle 12.30 circa presso la Magnifica Comunità.
Vaia fu una tempesta violentissima ha abbattuto molti degli alberi che rappresentavano la ricchezza della valle. Poteva essere un disastro da cui non risollevarsi più, invece è stato uno sprone a ripartire. Uno stimolo a superare il momento di scoramento ed il trauma emotivo. La perdita è rimasta ed ha inciso sulla coscienza e sulla forza degli abitanti, abituati da sempre a vivere circondati dalle foreste. Gli improvvisi vuoti hanno segnato il morale di molti, anche perché sono stati frutto di una sola notte di vento violento.
Ha però vinto la voglia di futuro, di ricominciare, anche gli abitanti più delusi e amareggiati hanno compreso che la foresta aveva ancora intatto il suo potenziale e poteva rinascere e ricrescere. Gli alberi abbattuti hanno creato problemi di recupero, smaltimento, stoccaggio, per dare modo ai forestali di preparare il terreno per la nuova piantumazione. Ma i terreni sono stati sgombrati. Vaia s’è trasformata in una nuova opportunità. Ha anche fatto mutare il modo di pensare al bosco.
Non è più solo il luogo dove poter selezionare e abbattere le piante, non è solo valore economico, ma valore ambientale e protettivo. Lo scardinamento degli abeti e dei larici, ha imposto di immaginare una qualità della vita, legata al rinsaldamento del terremo. La protezione che il bosco può donare mentre cresce maestoso è enorme, e scongiura alcuni dei pericoli legati al riscaldamento climatico, alluvioni e frane. La montagna diventa il baluardo rinsaldato dalle nuove piante, che cresceranno proprio dove Vaia ha strappato le altre.
Nuove scienze boschive aiutano in un percorso di creazione di un habitat ancora migliore, che riesce a stoccare anidride carbonica e reintegra il paesaggio. Lo stesso paesaggio diventa parte del benessere che non apporta immediati vantaggi economici, ma che regala una visione di come sarà la valle in un quarto di secolo. Un modo più intelligente ed intenso di vivere il bosco che non sia solo legname, pinoli e funghi. In modo da ottenere una energia positiva, la possibilità di ottenere dalla tempesta più di quello che ha portato via.
Nuovi boschi che non saranno mono-essenza ma ospiteranno alberi di varie dimensioni ed altezza per compensare la forza del vento. Con apparati radicali più profondi e solidi del solo abete rosso, resisteranno meglio alle folate. La rilettura del modo di fare forestazione è una grande opportunità che la Magnifica Comunità della Val di Fiemme potrà sfruttare appieno. Ogni “regola” sarà parte coinvolta in un progetto che avrà bisogno di tempo per riaffermare la potenza nascosta in ogni ramo e radice del bosco ma, lo vedrà rifiorire. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Agricoltura biologica e sostenibile
È un percorso iniziato negli anni ’60 del secolo scorso e che ha permesso a molte persone di scoprire un territorio montano con un enorme potenziale. Proprio qui si sono sviluppate le filiere attente a colture biologiche e all’agricoltura sostenibile nonostante le difficoltà legate ai cambiamenti climatici e alla carenza di neve e acqua. Una vera avanguardia, un approccio basato sul rispetto delle coltivazioni, attente anche al cambiamento climatico, e alle sue inevitabili evoluzioni. E qui FUTURA ed. 2023 ha trovato la location giusta per esprimere i valori dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusti (ADG) nata senza fini di lucro nel 2016 a chiusura di Expo.
Pur essendo una provincia ricca di acque sorgive e derivanti dagli scioglimenti delle nevi, a fronte dei cambiamenti climatici che sono molto evidenti sulle Alpi, ha saputo razionalizzare l’uso dell’irrigazione, per affrontare un futuro in cui la carenza idrica è prevista - già si nota la riduzione velocissima dei ghiacciai - con la conseguente riduzione delle scorte d’acqua dolce. Su questo tema i Trentini stanno lavorando per proteggere un patrimonio rurale unico al mondo grazie anche a un sistema universitario e l’Istituto Agrario di San Michele, che ha puntato e punta in modo molto attento alla ricerca e al supporto del mondo agricolo locale. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto di Luca Riviera #olabnetwork
Andar per Malghe
Le malghe erano i luoghi dove le mucche salivano nei mesi estivi, per consentire ai contadini di incamerare il fieno indispensabile per sfamare le mucche nei lunghi e freddi mesi invernali, e produrvi ottimi formaggi di Malga. Formaggi così speciali perché ogni pascolo possiede una biodiversità vegetale in grado di fornire sapori, profumi e consistenze differenti da zona a zona, ma, anche, di mese in mese. La Provincia Autonoma del Trentino negli ultimi vent’anni ha ristrutturato e rinnovato il suo patrimonio di Malghe in quota, dove salgono le vacche ogni estate, come un tempo, trasformando la montegada e des-montegada in pittoreschi eventi esperienziali per appassionati e turisti. Una delle più famose e storiche è quella della Val di Fiemme.
Il turismo ha fatto evolvere la permeanza estiva dei malgari, le malghe sono state ricostruite, ripensate per diventare punti di accoglienza. Molto è stato fatto anche per evolvere il ruolo e la professione del malgaro che cura gli animali, produce da sempre i formaggi e, oggi, è anche ristoratore. I luoghi delegati alla ristorazione, per cui anche le nuove e attrezzate malghe attuali, entrano a pieno titolo nei più conosciuti eno-turismo, oleo-turismo, birra-turismo. Il grande vantaggio delle malghe è che sono diffuse in tutti i Comuni del Trentino proprio perché fungevano da salvaguardia economica della vita dei contadini di allora. Per cui il recupero degli spazi d’alta quota perpetua un rito ancestrale alla stregua della transumanza.
ADG organizza il suo evento FUTURA ed. 2023 proprio in Trentino, dove la qualità del vivere è una realtà che si può toccare con mano. La rigenerazione, che sta alla base della capacità della natura di proteggere sé stessa e di ripartire, è insita anche nel carattere tenace e resiliente dei trentini, che da sempre hanno vissuto in luoghi difficili e oggi anche fragili. Per valorizzare questa capacità di reinventarsi ecco il progetto FUTURA, che ha come obiettivo la ricerca di ogni mutamento significativo che avverrà nei prossimi anni, ma che spesso è un reinventarsi del passato con modalità innovative e inedite. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Magnifica Comunità indipendente da mille anni
Uno dei pochi eventi aperti al pubblico di FUTURA ed. 2023 si terrà all’interno di questo palazzo millenario che rappresenta l’autonomia degli abitanti della Val di Fiemme da circa un millennio. All’interno della Sala del Consiglio dove la Comunità dibatteva e prendeva decisioni a favore della gestione dei beni collettivi. In questa sala si terrà il convegno IMMAGINARE IL FUTURO è POTERE, con un parterre di ospiti di eccezione e mai come in questo edificio tale tema ci pare più che appropriato. La Magnifica Comunità è un'antica istituzione che svolge il ruolo di punto di riferimento per i suoi abitanti e ne ha governato le sorti valorizzandone il grande senso di appartenenza. Un capolavoro architettonico recentemente ristrutturato e agibile, la sede della Magnifica Comunità di Fiemme è anche l’ente che da secoli si identifica con questa bellissima valle alpina.
Attualmente la Magnifica Comunità di Fiemme rappresenta la popolazione di 11 Comuni. Oltre alla difesa delle tradizioni locali, amministra un ingente patrimonio boschivo, il cui ricavato è destinato alla promozione ed allo sviluppo economico della valle. Un costante impegno, per il miglioramento delle condizioni socioculturali ha portato alla realizzazione di molti progetti. La SS 48 delle Dolomiti, la centrale idroelettrica, l'ospedale di Fiemme e una serie di interventi a favore di enti ed associazioni locali nel campo dell'istruzione, della cultura e della protezione civile.
L'ente comunitario amministra, un territorio di 20.500 ettari la metà dei quali coltivato a bosco. Si tratta di un importante patrimonio forestale, al quale si sommano una serie di baite e malghe in via di recupero, ed una serie di beni mobili ed immobili, quali la segheria di Ziano e due vivai forestali. L'amministrazione di questi “beni collettivi” avviene oggi, come in passato, attraverso una serie di rappresentanti eletti nei singoli paesi o regole. Questo modo di gestire i beni collettivi attraverso un’attività di costante condivisione e negoziazione, la rende per certi versi molto vicina all’Associazione degli Ambasciatori del Gusto. Eticità, gestione del bene comune, sostenibilità sono valori che accomunano le due realtà seppur con obiettivi diversi. Gli 11 comuni della Magnifica Comunità Val di Fiemme sono: Trodena, Castello-Molina di Fiemme, Carano, Daiano, Varena, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano di Fiemme, Predazzo e Moena. La valle di Fiemme è tra le più affascinanti e suggestive località che caratterizzano il Trentino Alto Adige. Le innumerevoli bellezze naturalistiche ne fanno un luogo molto celebre. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Erbe spontanee
L’attenzione alla coltivazione delle erbe spontanee e alle risorse presenti in natura ha evidenziato un modo diverso di cucinare, che tiene conto delle conoscenze storiche di queste terre, valorizzando la biodiversità vegetale come elemento fondamentale della cucina, anche della più innovativa. Una cucina nata povera, ma ricca di gusti, che rischiavano di essere smarriti, vengono riproposti in modo attuale dai tanti professionisti che sempre più operano a stretto contatto con il territorio e propongono esperienze culinarie incredibili, sofisticatissime nella loro semplicità. Un passo in avanti rispetto alla “sola” difesa del made in Italy che nei territori montani riesce a mantenere gli agricoltori e a richiamare tanti giovani, che scelgono di essere imprenditori rurali. Una ricostruzione della sapienza atavica a cui legare le conoscenze di molte generazioni, reinterpretandole in chiave moderna. Una cucina che ha mescolato i piaceri delle esperienze vintage con le conoscenze e i progressi attuali, collegata alle tante filiere corte in grado di garantire un prosieguo imprenditoriale a protezione del fragile territorio di montagna. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork
Gli Ambasciatori del Gusto in Trentino
Questo territorio accoglierà l’evento dell’anno: gli Ambasciatori del Gusto si ritroveranno qui dal 6 all’8 marzo 2023 per una serie di incontri professionali e culinari che costituiscono di fatto un unico grande appuntamento con la cultura dell’enogastronomia e della promozione turistica made in Italy: FUTURA ed. 2023. Il Presidente dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, Alessandro Gilmozzi, qui in Val di Fiemme ha avuto i natali e qui ha le sue radici.
Il Trentino è un territorio di cui si parla soprattutto in chiave di montagna, che coniuga la bellezza del paesaggio ad una proposta turistica di alto livello in cui l’enogastronomia ha valorizzato i prodotti e la cucina tipica di montagna. Tante valli, infiniti paesaggi, luoghi d’incanto. È un’area che può offrire molto di più e che va ben oltre le passeggiate nei boschi, l’MTB e lo sci alpino o di fondo. Il Trentino gode di una ottima fama come luogo di benessere in ogni stagione, comprende una ricca offerta enogastronomica e grazie alla ristorazione propone un’esperienza unica di vivere in armonia con la natura. Il respiro di aria pura è un collegamento immediato che ogni turista sviluppa nella propria fantasia. È una località dove si torna volentieri e che sviluppa un desiderio di frequentazione più assidua. Il Trentino ha saputo evolversi e sviluppare in modo originale le proprie qualità e capacità, ha saputo rendere appetibili le proprie peculiarità tanto da essere spesso ai primi posti per qualità della vita. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork