La Ristorazione al Governo: per ripartire davvero servono 6 misure concrete

Roma, 25 maggio 2020 – L’azione messa in campo dal comparto della ristorazione riunito nel progetto #FareRete e rappresentativo di oltre 100 mila addetti ai lavori in Italia non si ferma. Si chiede al Governo e a tutte le forze politiche l’adozione immediata delle seguenti misure economiche indispensabili per sostenere concretamente la ripartenza dell’intero settore:

  1. 18 settimane di cassa integrazione, consecutive e non frammentate, con la possibilità di prolungamento fino al 31.12.2020 per un reintegro calmierato;
  2. il ristoro del 100% degli affitti per i mesi di chiusura forzata con credito trasferito per legge al locatore e l’applicazione della L.431/98 (affitto calmierato cedolare secca) anche per il commerciale;
  3. l’esenzione del pagamento IMU;
  4. il prolungamento biennale della concessione del suolo pubblico;
  5. il superamento della criticità legata alla responsabilità civile e penale in campo all’articolo 42 del Decreto Cura Italia;
  6. la detassazione sulle risorse umane per gli oneri contributivi e assistenziali e dei benefits sino al 30 giugno 2021 estesa anche alle nuove assunzioni.

A una settimana dall’inizio della cosiddetta Fase 2, #FareRete ribadisce con forza la necessità di un’azione coerente alle effettive esigenze del settore. Confermando la necessità di dialogare con le Istituzioni per l’evidente capacità di fornire ad esse gli strumenti adeguati per la conoscenza del settore e delle proprie criticità, gli imprenditori della ristorazione presentano al Governo anche un piano a medio e lungo termine per valorizzare e difendere non solo il comparto della ristorazione ma in generale tutto il sistema enogastronomico italiano mettendolo il più possibile al riparo da potenziali nuovi drammatici momenti di crisi come il Covid-19.

A tale proposito nel medio termine le realtà aderenti al progetto #FareRete chiedono di:

  1. prevedere l’utilizzo della carta di credito come tutela del fenomeno del “no-show”;
  2. prevedere misure di finanziamento a fondo perduto, destinate specificamente alla ristorazione e vincolate all’acquisto di prodotti alimentari italiani;
  3. attribuire un codice ateco più stringente e identificativo del settore ristorazione;
  4. istituire il registro unico dei controlli approvando definitivamente la proposta di legge ancora pendente in parlamento;
  5. istituire un tavolo permanente presso il Mipaaf (Ministero delle politiche alimentari agricole e forestali) con le associazioni di categoria nell’ottica di uno sviluppo integrato della filiera “dal campo alla tavola” e presso il Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo) per pareri tecnici e punti di vista strategici anche nel settore turistico.

Ma è sul lungo termine che il comparto chiede una profonda e radicale riflessione sottolineando come ad oggi in Italia non esista un dicastero dotato di adeguate risorse per rappresentare l’intero settore. Non solo: l’assenza di una “casa istituzionale” a cui fare riferimento rende ancora più difficile il passaggio di informazioni e il contributo concreto che il comparto stesso desidera offrire alle forze politiche.

Si richiede contestualmente di intervenire per i comparti Fiere e Congressi, un indotto  importante per il settore alberghiero e in particolare per i trasporti, gli audiovisivi e soprattutto per il banqueting, con un’incidenza molto alta di personale coinvolto.

Serve un cambio di prospettiva: quelli che fino ad oggi sono stati erroneamente presi in considerazione come artigiani, sono imprenditori. Quegli imprenditori che rappresentano il made in Italy in tutto il mondo e le cui attività contribuiscono al PIL italiano con doppia cifra. Una rivoluzione gentile e concreta di cui il progetto #FareRete si fa portavoce restando in attesa di un confronto.

Questo appello si somma ai due appelli inviati rispettivamente il 2 e il 17 aprile 2020, rafforzati rispettivamente l’11 e il 18 maggio grazie all’appoggio di Filiera Italia e al lavoro svolto con le Regioni, attraverso cui si è dimostrata capacità e competenza. Senza una visione ampia e prospettica della politica non potrà nascere una concreta cultura d’impresa, senza il necessario dialogo tra le parti non potrà esserci un reale nuovo progetto per il Paese.

FareRete è un progetto che vuole mettere al primo posto il bene comune, nella convinzione che in un momento come questo sia sbagliato, insensato e controproducente pensare alle individualità. Ne fanno parte 31 realtà associative e consortili rappresentative di 100.000 operatori tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri, responsabili di sala, tutti uniti per un unico scopo: ADG, Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto; AIG, Associazione Italiana Gelatieri; AMPI, Accademia Maestri Pasticceri Italiani; APAR, Associazione Provinciale Pasticceri Artigiani Reggini; APCI, Associazione Professionale Cuochi Italiani; APGA, Associazione Pasticceri Gelatieri Artigiani; APN, Associazione Pizzaiuoli Napoletani; APT, Associazione Pizza Tramonti; Associazione Ristoranti Follonica; CHIC, Charming Italian Chef; Cibo di Mezzo; Compagnia dei Gelatieri; Conpait, Confederazione Pasticceri italiani; Conpait Gelato; Consorzio Parma Quality Restaurants; EPPCI, Eccellenza Professionale Pasticceria Cioccolateria Italiana; Euro-Toques Italia; FIC, Federazione Italiana Cuochi; Gelatieri per il Gelato; Imprendisud Gruppo Ristorazione; JRE, Jeunes Restaurateurs Italia; La Voce dei Locali di Roma, LPS, Consorzio La Puglia è ServitaLe Soste di Ulisse; Richemont Club Italia; Ri.Un., Ristoratori Uniti; Ristoranti del Buongusto; Ristoratori del Sannio e alto Casertano; Ristoratori Emilia Romagna; Solidus Turismo; Unione Ristoranti del Buon Ricordo.

Per approfondimenti e contatti:
www.ambasciatoridelgusto.it
www.associazioneitalianagelatieri.it
www.accademia-maestri-pasticceri-italiani.it
www.apar.rc.it 
www.apci.it
www.facebook.com/associazionepizzaiuolinapoletani
www.facebook.com/associazionepizzatramonti
www.facebook.com/RistorantiFollonica
www.charmingitalianchef.com
www.cibodimezzo.it
www.facebook.com/compagniagelatieri
www.conpait.it
www.parmaqualityrestaurants.it
eppci.it
www.eurotoquesit.com
www.fic.it
gelatieriperilgelato.com
www.jre.eu/it/italia
www.lapugliaeservita.com
lesostediulisse.it
www.richemontitaly.it
www.ristoratoriuniti.org
www.facebook.com/ristoratoridelsannioealtocasertano
www.facebook.com/Ristoratori-Emilia-Romagna
buonricordo.com
www.solidusturismo.it
www.prenotoio.com
https://www.facebook.com/groups/230646574944205/


Fase 2 e riaperture: il buonsenso ha prevalso.

Roma, 18 maggio 2020 – Dopo il primo appello del 2 aprile, il secondo appello del 17 aprile, le realtà associative riunite nel Progetto FareRete apprendono con soddisfazione l’azione del Governo per l’applicazione di regole uniformi su tutto il territorio nazionale, utili alla riapertura del settore ristorazione. 
La Rete ha contribuito e sostenuto la convergenza tra le regioni, cui va il ringraziamento di tutta la Rete, per un’operazione capillare con direttive razionali.
Si riscontra positivamente anche il seguito dato alla richiesta corale di intervento da parte del Governo sull’Inail, per dirimere la criticità in capo alla previsione di denuncia del datore di lavoro in caso di infezione da covid-19.
Nonostante alcune lacune del documento, si tratta di un importante passo in avanti, a dimostrazione, come già più volte sostenuto, che il lavoro di ogni Comitato Tecnico Scientifico deve necessariamente completarsi con il supporto di chi ogni giorno opera nel settore.

Permangono ulteriori criticità che necessitano di essere risolte nel più breve tempo possibile specialmente con il fattivo contributo che è stato messo a disposizione più volte da parte di tutta la Rete, per una reale ripartenza economica del settore.
Si chiede quindi ancora una volta la partecipazione al dibattito politico per contribuire alla stesura di regole per un concreto rilancio economico del settore. 

FareRete è un progetto che vuole mettere al primo posto il bene comune, nella convinzione che in un momento come questo sia sbagliato, insensato e controproducente pensare alle individualità. 
Ne fanno parte 30 realtà rappresentative di 100.000 operatori tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri, responsabili di sala, tutti uniti per un unico scopo: ADG, Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto; AIG, Associazione Italiana Gelatieri; AMPI, Accademia Maestri Pasticceri Italiani; APAR, Associazione Provinciale Pasticceri Artigiani Reggini; APCI, Associazione Professionale Cuochi Italiani; APGA, Associazione Pasticceri Gelatieri Artigiani; APN, Associazione Pizzaiuoli Napoletani; APT, Associazione Pizza Tramonti; Associazione Ristoranti Follonica; CHIC, Charming Italian Chef; Cibo di Mezzo; Compagnia dei Gelatieri; Conpait, Confederazione Pasticceri italiani; Conpait Gelato; Consorzio Parma Quality Restaurants; EPPCI, Eccellenza Professionale Pasticceria Cioccolateria Italiana; Euro-Toques Italia; FIC, Federazione Italiana Cuochi; Gelatieri per il Gelato; Imprendisud Gruppo Ristorazione; JRE, Jeunes Restaurateurs Italia; LPS, Consorzio La Puglia è ServitaLe Soste di Ulisse; Richemont Club Italia; Ri.Un., Ristoratori Uniti; Ristoranti del Buongusto; Ristoratori del Sannio e alto Casertano; Ristoratori Emilia Romagna; Solidus Turismo; Unione Ristoranti del Buon Ricordo.

Per approfondimenti e contatti:
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«Nessuna attenzione per la ristorazione» - la lettera di #FareRete alla Ministra Bellanova

All’attenzione della
Ministra della Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali
Sen. Teresa Bellanova

Illustrissima Ministra,
ci dispiace constatare l’assenza di attenzione per il comparto della ristorazione, che costituisce una parte rilevante del PIL nazionale e rappresenta a pieno una parte della filiera alimentare, ciò evidenzia una lacuna che occorre colmare senza ritardo.

Il progetto #FareRete composto da 30 Associazioni del settore ristorazione con 100.000 addetti e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentare e della Pesca, che rappresenta 5.700 cooperative, oltre 700.000 soci e 100.000 addetti oggi sono uniti nel chiedere un incontro urgente e non procrastinabile, per parlare del futuro di un settore, che rappresenta il fulcro della filiera agroalimentare e di cui è interdipendente.

Senza la ristorazione dal 30% al 50% delle produzioni agroalimentari si trovano senza sbocco commerciale e al contempo senza un settore alimentare solido la stessa ristorazione ne soffre. Siamo due anelli della stessa catena che non possono e non devono essere considerati in modo disgiunto e questa pandemia lo sta dimostrando in modo drammatico.

Se non strutturiamo da subito una ripartenza solida e supportata adeguatamente dal Governo, anche la filiera agroalimentare avrà delle ripercussioni molto negative. Non possiamo permetterci di disperdere ulteriori risorse economiche e non possiamo resistere ancora a lungo.

La bozza di decreto legge “Rilancio” prevede diverse misure ma nessuna che consideri la filiera agroalimentare nel suo complesso impostando misure organiche che possano aiutare complessivamente e in un’ottica di filiera dalle produzioni agroalimentari fino alla ristorazione. Senza un rapido cambio di passo e senza una visione di insieme che contempli tutti i soggetti: dalla produzione fino al consumo fuori casa, non potrà essere raggiunto l’obbiettivo di salvare l’agroalimentare italiano e di rimettere in piedi la ristorazione.

Ribadiamo la necessità che vengano previste misure di finanziamento a fondo perduto, destinate specificamente alla ristorazione e vincolate all’acquisto di prodotti alimentari italiani. Solo in presenza di tali risorse, il comparto della ristorazione sarà in grado di riappropriarsi del proprio ruolo, quello di leva economica, imprescindibile, per la filiera agroalimentare, necessario per la ripartenza dell’intero Paese.

C’è bisogno inoltre di misure certe, applicabili e non interpretabili per la ripartenza. Ogni giorno con coraggio parliamo ai nostri dipendenti e con coraggio guardiamo al futuro. Chiediamo di adottare lo stesso spirito coniugato con una visione d’insieme e di prospettiva.

L’intento è quello di proporci come punto di osservazione concreto, competente e strutturato nell’interazione con il Governo, per offrire il nostro punto di vista e collaborare in modo attivo e proficuo per tutti.

Riteniamo che proprio in questa ottica di filiera complessiva “dal campo alla tavola” il Suo dicastero si dovrebbe fare portavoce delle nostre istanze congiunte e a questo proposito confidiamo di Poterla incontrare per offrirle le nostre riflessioni e aiutare il tutto comparto a percepire l’attenzione tanto ricercata.

In attesa di un Suo gentile quanto urgente riscontro, porgiamo i nostri più cordiali saluti

Firmato

I presidenti di #FareRete – Il Presidente Giorgio Mercuri


La ristorazione: «Così l'80% dei ristoranti non riapre»

Roma, 11 maggio 2020 – “Imporre distanze eccessive tra clienti, così come procedure di sanificazione complesse e l’utilizzo di divisori in plexiglass vuol dire non voler far riaprire i ristoranti”. Il comparto della ristorazione riunito nel progetto #FareRete alza la voce prendendo nettamente le distanze dalle notizie che stanno rimbalzando su tutti i media. Altrettanto prive di logica appaiono le troppo drastiche misure restrittive ipotizzate per i sistemi di aerazione e condizionamento; o ancora palesemente ingiuste le ipotesi di attribuire al titolare del locale la responsabilità diretta in relazione al comportamento individuale di terzi all’interno dell’attività.

Se queste notizie pubblicate dalla stampa trovassero corrispondenza nelle linee guida in emanazione, avrebbero come conseguenza la chiusura permanente di oltre l’80% dei locali presenti nel nostro Paese. Riteniamo folle e privo di senso anche solo ipotizzare misure di tale portata che confermano la poca conoscenza del settore e delle logiche che lo regolano. Non c’è più tempo, servono urgentemente misure pertinenti alla realtà esistente. Chiediamo al Governo di consultarci prima di emanare le nuove disposizioni, coinvolgendo rappresentanti della ristorazione al tavolo decisionale”.

“A poche ore dall’emanazione del Decreto Legge ribadiamo anche la necessità che vengano previste misure di finanziamento a fondo perduto, destinate specificamente alla ristorazione e vincolate all’acquisto di prodotti alimentari italiani. Solo in presenza di tali risorse, l’horeca sarà in grado di riappropriarsi del proprio ruolo, quello di leva economica, imprescindibile, per la filiera agroalimentare, necessario per la ripartenza dell’intero Paese” – ribadisce Gianluca De Cristofaro parlando a nome del progetto #FareRete.

Questa è la voce delle 29 realtà associative (più di 100.000 associati) del progetto #FareRete.

Un appello sostenuto da Filiera Italia il cui consigliere delegato Luigi Scordamaglia ricorda come “Il perdurare della chiusura del canale della ristorazione stia provocando un effetto domino sull’intera filiera agroalimentare italiana con crolli di produzione fino al 40% del settore del vino, del 45% dei formaggi tipici e del 35% dei salumi di maggiore pregio, mettendo a grave rischio occupazionale parti rilevanti dei 3,6 milioni di lavoratori dell’intera filiera”. Far ripartire subito la ristorazione con regole rigide ma applicabili e non tali da far chiudere comunque l’80% dei ristoranti italiani è l’appello della Fondazione che raccoglie il meglio dell’agroalimentare italiano.


Il progetto #FareFormazione a distanza continua con 20 nuove lezioni

Milano, 11 maggio 2020 – L’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto (AdG), ente no profit impegnato nella tutela e valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano scende in campo a favore delle nuove generazioni avviando lo spin-off del progetto #FareFormazione: #FareFormazione A DISTANZA, un format innovativo che consentirà di portare le conoscenze degli Ambasciatori del Gusto ad un numero sempre maggiore di studenti.

Un ciclo di percorsi formativi d’eccellenza che vede gli Ambasciatori del Gusto impegnati in prima linea nell’attività didattica per gli allievi delle scuole alberghiere. Un contributo reale alla formazione in ambito ristorativo con l’obiettivo di trasferire ai giovani che saranno i cuochi, i pizzaioli, i pasticceri, i camerieri, i maître d’Italia del domani le tecniche migliori, ma soprattutto la consapevolezza di come svolgere il mestiere al massimo livello, imparando anche a gestirne le difficoltà, grazie alla condivisione di esperienze e suggestioni.

Didattica teorica e didattica pratica ma soprattutto un mix di testimonianze dirette, frutto dell’esperienza pluriennale sul campo: con #FareFormazione gli Ambasciatori del Gusto – 120 tra chef, pizzaioli, pasticceri, sommelier, responsabili di sala rappresentanti di tutto il comparto della ristorazione italiana – si mettono da anni a disposizione degli studenti delle scuole alberghiere e professionali attraverso lezioni in aula e laboratori in cucina.

Il progetto assume ancora più valore se si prende in esame il momento socio economico di grande difficoltà: proprio quando il comparto della ristorazione soffre, essendo tra i più penalizzati dall’emergenza coronavirus, l’Associazione sceglie di mantenere e ulteriormente sviluppare l’impegno di #FareFormazione.

Ed è così che le lezioni in aula diventano virtuali, collegando in diretta streaming la cucina o la sala dell’Ambasciatore del Gusto con le case di tutti gli studenti.

A usufruire per primi del “reinventato” progetto #FareFormazione sono un istituto lombardo, la cooperativa sociale In-Presa di Carate Brianza che si occupa anche di formazione professionale e inserimento lavorativo e uno di Trento, il centro di formazione ENAIP Trentino.

In totale sono circa 20 le lezioni programmate tra la Fase 1 e la Fase 2 della pandemia Covid-19 e spaziano da temi tecnici come il management e la gestione della sala, a temi più verticali come la cucina regionale e la stagionalità fino a sessioni dedicate a singole tipologie di alimenti. A dialogare con i ragazzi sono un panel di Ambasciatori del Gusto provenienti da tutta Italia: Salvatore Avallone (Cetaria Ristorante), Pascal Barbato (Antica Panetteria Fulgaro dal 1980, Foggia), Angelo Borrelli (Villa Balke, Torre del Greco), Giuseppe Carrus (Cucina.eat, Cagliari), Sandra Ciciriello (142 Restaurant, Milano), Davide del Duca (Osteria Fernanda, Roma), Rosario Di Donna (Hostaria u’Vulesce, Cerignola), Stefano D’Onghia (Ristorante Botteghe Antiche, Putignano Bari), Luca Gambaretto (Ristorante Maffei), Andrea Graziano (FUD CATANIA, Catania), Luca Marchini (L’Erba del Re, Modena), Luciano Monosilio (Luciano Cucina Italiana, Roma), Francesco Salvo (Francesco & Salvatore Salvo, San Giorgio a Cremano, Napoli), Corrado Scaglione (Enosteria Lipen, Triuggio), Cristoforo Trapani (Ristorante La Magnolia c/o Hotel Byron Forte dei Marmi), Rosario Umbriaco (Umbriaco Tavola Calda e Bottega, Enna).

Il Progetto #FareFormazione si avvale della collaborazione dei partner che sostengono con grande entusiasmo le molteplici attività no profit dell’Associazione. In particolare, i prossimi due cicli formativi, saranno supportati da Consorzio Grana Padano e Riso Buono nell’intento di trasferire ai ragazzi tutte le nozioni storiche, culturali oltre che tecniche e culinarie, relative a quei prodotti italiani così tanto conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Due esperti si alterneranno tra le lezioni per approfondire le caratteristiche di uno dei formaggi più apprezzati e le proprietà del riso italiano, una delle grandi ricchezze del nostro territorio.