Quanto è importante la formazione per i futuri attori della ristorazione italiana? La risposta è una sola: la formazione è fondamentale. Ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti sia per quanto riguarda il riconoscimento del suo valore, sia perché occorre comprendere quali siano le competenze utili in un mondo della ristorazione in continuo cambiamento. Ci si chiede, inoltre, come le scuole alberghiere italiane possano fornire agli studenti le giuste professionalità per l’inserimento nel mondo del lavoro.

Questi temi saranno al centro del dibattito in occasione di Prima la Formazione, secondo convegno nazionale degli Ambasciatori del Gusto che si riuniranno a Milano lunedì 29 ottobre, dalle 9 alle 16.30, presso l’Istituto professionale servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (Ipseoa) Carlo Porta. Una sede che, dati gli argomenti del dibattito, non è stata scelta a caso. Se, infatti, un anno fa in occasione del primo convegno nazionale l’Associazione italiana Ambasciatori del Gusto ha discusso a Roma di fiscalità e formazione nel mondo della ristorazione e di valore del Made in Italy nell’agroalimentare, a poco più di dodici mesi gli Ambasciatori hanno deciso di focalizzare l’attenzione sulla formazione in ambito scolastico, in un luogo simbolico come quello di un istituto alberghiero. L’argomento, inoltre, è coerente con il lavoro svolto dall’Associazione che nell’ultimo anno ha attivato (e finanziato con raccolte fondi ad hoc) il progetto “Fare formazione” con l’Istituto Alberghiero di Amatrice e firmato una convenzione con la rete Renaia per sviluppare iniziative con altri istituti scolastici.

«Questo convegno dedicato alla formazione è un appuntamento importante per consolidare un rapporto costante e costruttivo con le istituzioni, che hanno accolto con entusiasmo il nostro appello, per far crescere in modo responsabile le risorse della ristorazione», afferma la presidente di Ambasciatori del Gusto, Cristina Bowerman. «La missione dell’Associazione infatti, parte dalla consapevolezza che raccontare e valorizzare l’eccellenza enogastronomica italiana significa contribuire, in sinergia con le Istituzioni, allo sviluppo del Paese. Crediamo che formare nel miglior modo possibile i protagonisti della cucina di qualità di domani sia il primo passo per porre fondamenta solide nel nostro settore. Spesso nelle scuole professionali nazionali – argomenta la chef – la parte teorica viene privilegiata a quella pratica, anche per questioni logistiche ed economiche e solo quando i ragazzi si inseriscono in un contesto lavorativo reale hanno finalmente l’opportunità di arricchire il proprio percorso di studi con un’esperienza sul campo, al fianco di professionisti da cui poter imparare. Con l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, abbiamo realizzato un importante progetto di formazione triennale nel campo della formazione insieme all’Istituto Alberghiero di Amatrice, oggi a Rieti, con l’obiettivo di valorizzare la cucina italiana di qualità e offrire agli studenti un’importante occasione di crescita. Grazie al progetto Fare Formazione abbiamo dato il via a un ciclo di percorsi formativi d’eccellenza che ha impegnato gli Ambasciatori del Gusto in prima linea nell’attività didattica, con moduli tematici, dedicati agli studenti del quarto anno di specializzazione, con attività sia teoriche che pratiche, per sfruttare appieno il contributo e le testimonianze dei nostri esperti del settore».

Saranno tre le sessioni di lavoro del convegno – “L’importanza della formazione”, “La scuola alberghiera oggi” e “Un’offerta formativa pronta alle professionalità del futuro” – il cui scopo è innescare e facilitare il dialogo tra chi si occupa della formazione alberghiera di base, quella degli studenti per intenderci, le istituzioni e le principali associazioni che riuniscono i professionisti della ristorazione, ovvero chi opera in cucina e in sala.

A dare il via alla prima sessione sarà Paolo Marchi, il vicepresidente di Ambasciatori del Gusto, che avrà il compito di moderare la discussione sull’importanza stessa della formazione. A discutere con lui la padrona di casa, Rossana di Gennaro, dirigente scolastico del Carlo Porta insieme a Fabrizio Proietti della Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione 
del Miur, all’assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, Melania Rizzoli, e al vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo.

La giornalista Eleonora Cozzella sarà la coordinatrice del dibattito “La scuola alberghiera oggi”. A fare il punto sullo stato dell’arte saranno Fabio Barberi, direttore dell’Istituzione formativa Rieti dove è in essere il progetto Fare Formazione degli Ambasciatori del Gusto; Fabrizio Proietti del Miur; Annamaria Zilli, presidente di Renaia con la quale gli Ambasciatori del Gusto hanno firmato un protocollo d’intesa in tema di formazione; Marco Reitano, presidente di Noi di Sala e la stessa presidente di Ambasciatori del Gusto Cristina Bowerman.

Nel pomeriggio, dopo il pranzo curato da Eugenio Boer con i ragazzi dell’istituto Porta, l’ultima sessione di lavoro sull’offerta formativa più consona agli studenti, sarà moderata dal docente di Storia cultura della gastronomia e della cucina italiana all’Alma, Luca Govoni. Parteciperanno al dibattito, aperto ai contributi della sala, i rappresentanti delle maggiori associazioni di settore in Italia con alcuni responsabili di istituzioni scolastiche. Al tavolo Paolo Barrale, presidente di Charming Italian Chef, Luca Marchini, presidente Jeunes Restaurateurs d’Europe, Antonio Santini, delegato per l’estero Les Grandes Tables du Monde e Vicepresidente Associazione Le Soste, la dirigente del “Carlo Porta” Rossana di Gennaro, la coordinatrice del settore Alberghiero e Alta Formazione di cucina e della ristorazione dell’Enaip di Tione di Trento, Laura Fratton, la coordinatrice Formazione Professionale In-Presa cooperativa sociale Chiara Frigeni e Rossella Mengucci, Dirigente scolastico presso la Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, MIUR.

Mariella Caruso