Il lavoro paga. E l’Ambasciatore del GustoCristoforo Trapani ne è un esempio. C’è anche lui nel ristretto novero dei destinatari dei Premi nazionali 2018 dall’Académie Internationale de la Gastronomie, consegnati oggi a Milano dall’Accademia Italiana della Cucina, nello spazio eventi del Ristorante Cracco. Allo chef di Piano di Sorrento del Ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi è andato il Prix au Chef de l’Avenir. «Ho cominciato a lavorare da giovanissimo e sognavo l’Alma. Ma in casa non c’erano le possibilità economiche, così sono andato a lavorare in Algeria alla mensa dei lavoratori petroliferi per racimolare la somma», ha raccontato Trapani. A cambiare i piani dello chef stellato, però, fu la “chiamata” di Heinz Beck cui Trapani, di ritorno dall’Algerina e prima dell’iscrizione all’Alma, aveva inviato una mail di richiesta per uno stage. Il primo di una lunga serie per Trapani, passato poi da Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Davide Scabin, Mauro Colagreco e Giuseppe Aversa. «Da ognuno di loro sono stato almeno un anno perché – sottolinea – non è possibile imparare qualcosa in tempi più brevi, specialmente quando stai cominciando». Per questo bisogna stare ad ascoltarlo quando demonizza i curriculum “importanti” di alcuni giovani che «sono stati dovunque, ma non sanno fare un omelette». 

A ricevere, invece, il Prix Multimedia è stato Paolo Marchi, vicepresidente dell’Associazione italiana Ambasciatori del Gusto, in quanto ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose, il primo congresso italiano di cucina d’autore e Identità Golose Web, magazine internazionale di cucina. «Da ragazzo volevo fare il cuoco, ma non ho mai avuto le basi tecniche. Ho cominciato a fare il giornalista sportivo, ma la cucina mi era sempre rimasta dentro. Dopo aver capito che ai cuochi non bisogna mai chiedere l’età perché fanno un lavoro che li consuma, ho deciso che sarebbe stato meglio entrare nei ristoranti dalla porta principale piuttosto che da quella di servizio. Così alla lunga è stato e ne sono fiero. Così come sono fiero di ricevere il Prix Multimedia perché oggi si stampano sempre meno giornali», ha commentato Marchi ricevendo il premio.

Gli altri premiati della giornata sono stati Fabrizio Galla della Pasticceria e Cioccolateria di San Sebastiano da Po, cui è andato il Prix Au Chef Pâtissier; Michela Berto, grande appassionata di vino e perfetta padrona di casa a Scorzé del Ristorante San Martino che vanta una stella Michelin. A chiudere il parterre dei riconoscimenti quello a Davide Paolini cui è andato il Prix De La Littérature Gastronomique.

A consegnare i riconoscimenti è stato il presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, nonché vice presidente dall’Académie Internationale de la Gastronomie, Paolo Petroni, anch’egli un Ambasciatore del Gusto. «Questi riconoscimenti sono la dimostrazione di quanto il lavoro fatto tutti i giorni con serietà, dedizione e passione porti a importanti risultati», ha detto Petroni che attende al lavoro delle 300 delegazioni – 220 in Italia e 80 nel mondo – e del Centro Studi dell’Accademia il cui scopo è promuovere iniziative idonee a diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana. «Ogni tanto – chiosa con l’inconfondibile accento toscano – ci accusano di essere troppo rigidi, ma solo la tradizione è la base per ogni concreta innovazione».

Mariella Caruso