“7 CHEF PER AMATRICE” è il tema della cena di beneficenza organizzata dagli Ambasciatori del Gusto per festeggiare il primo compleanno dell’Associazione nata un anno fa per rafforzare e valorizzare la cultura agroalimentare ed enogastronomica italiana in uno spirito di collegialità e di mutua condivisione. È questo lo spirito con cui il 2 ottobre a Roma, all’Antonello Colonna Open, gli Ambasciatori del Gusto daranno vita a una serata speciale che unirà il gusto della cucina d’autore in un menù ispirato ad Amatrice, territorio di eccellenza gastronomica conosciuta a livello mondiale colpito un anno fa dal terremoto, a una raccolta fondi da destinare all’Istituto Alberghiero di Amatrice per il progetto “Fare formazione” che prevede la creazione di percorsi formativi d’eccellenza per gli studenti con il coinvolgimento degli Ambasciatori del Gusto.
All’evento di solidarietà “7 CHEF PER AMATRICE” prenderanno parte il padrone di casa Antonello Colonna con Ama-trice 2. a capo, il pluristellato Enrico Bartolini con Gnocchi di amatriciana con tenerezza di vitello e salsa tradizionale, il gelatiere Paolo Brunelli con Sibillino, la giovane siciliana che ha conquistato la sua stella nell’isola di Salina Martina Caruso con Cous Cous all’Amatriciana, lo chef vegetariano stellato Pietro Leemann con Penso, quindi sono e i Maestri pizzaioli Francesco e Salvatore Salvo con Il Vesuvio incontra Amatrice.
«Mi sono messo a disposizione di questa iniziativa con lo stesso spirito degli altri sei colleghi con i quali abbiamo deciso di rivisitare l’Amatriciana – dice l’Ambasciatore del Gusto Antonello Colonna -. Si tratta del primo congresso degli Ambasciatori del Gusto, ci riuniremo a Palazzo delle Esposizioni e concluderemo con questa cena di beneficenza il cui ricavato verrà devoluto al progetto “Fare formazione” dell’Istituto Alberghiero di Amatrice. La mia interpretazione dell’Amatriciana parte da un concetto ispirato al futuro: Ama-trice 2. a capo dove c’è tutto il senso di voler fare ripartire il cuore di una città legata profondamente alla cucina italiana. Il mio piatto si presenta sotto forma di un raviolo con tutto il sapore dell’Amatriciana che si ritrova dentro il raviolo. Si mangia col cucchiaio e sarà come assaggiare un boccone di bucatino all’Amatriciana».
«Il mio piatto sarà uno gnocco ricostruito con tutti gli ingredienti della salsa Amatriciana che accompagnano un pezzo di carne superfondente sporcata con una salsa tradizionale di arrosto e con una salsa delicata di rafano – afferma, invece, l’Ambasciatore del Gusto Enrico Bartolini -. Il piacere è quello di essere uno degli Ambasciatori del Gusto esecutori di questa cena in questo momento dedicato ad Amatrice. È bello perché, al di là delle cose che accadono, in cucina ci si ritrova per discutere, programmare, essere felici insieme e quando è possibile fare dei buoni gesti attraverso chi gode di questi piatti che possono essere di stimolo alla popolarità del Paese che ne ha fatto la storia».
«Sono marchigiano e abito vicino alle realtà colpite dal terribile terremoto. È dunque chiaro che il mio spirito verso questa importantissima serata è ancor più sentimentale, di memoria, ricco dei ricordi della paura di quei giorni – spiega l’Ambasciatore del Gusto Paolo Brunelli -. É un approccio che non dimentica il disastro lasciato dalle scosse ma nemmeno l’entusiasmo per rinascere, per tornare a vivere, ad emozionarsi, l’entusiasmo per qualcosa che riprenderà fiato. Si cucina, si lavora per una buona causa, non c’è spinta migliore, non c’è obiettivo più centrato». «Il mio piatto – continua il gelatiere – è un omaggio alla tradizione italiana di gelateria, arricchito con prodotti della zona marchigiana colpita dal terremoto, come uno zabaglione al vino cotto e l’utilizzo del pecorino dei monti Sibillini. Il tutto è impreziosito da una granella di guanciale di Amatrice caramellate per conferire in qualche modo un ricordo del piatto rimanendo comunque legato a un concetto di dessert. Si giocherà quindi su un equilibrio tra dolcezza, sapidità e saporosità».
«Essendo di San Giorgio a Cremano siamo vicini a una terra che è stata martoriata dal terremoto e con la quale condividiamo certe disavventure geologiche. Siamo onorati – spiega Salvatore Salvo che parteciperà alla cena “7 Chef per Amatrice” con il fratello Francesco – di essere tra gli Ambasciatori del Gusto a rappresentare la pizza napoletana in un appuntamento come quello organizzato all’Open Colonna per sostenere un progetto per il Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice». «Il nostro piatto si chiama “Il Vesuvio incontra Amatrice”. Si tratta – spiegano i fratelli Salvo – di una montanara, ovvero un disco di pasta fritta che, invece del tradizionale condimento con ragù o la salsa di pomodoro fresco con abbondante formaggio, rivisiteremo alla Amatriciana. Stavolta il sugo di pomodoro del Piennolo tipico del Vesuvio lo cucineremo alla Amatriciana con un fondo di guanciale e infine guarniremo la nostra montanara con pancetta croccante e una spuma di pecorino romano».
«Ringrazio per essere stata chiamata a partecipare a questa importante manifestazione dallo spirito nobile e solidale. Come ha detto il padrone di casa Antonello Colonna – dice Martina Caruso – sarà un’occasione unica, una serata di gola, di testa e di cuore. Tutti vicini ad Amatrice e alle popolazioni colpite dai terremoti. Con Ambasciatori del Gusto per contribuire a un’opera buona. La mia scelta è quella di portare un piatto all’Amatriciana con base cous cous che sarà piastrato con il guanciale e il suo grasso, un infuso di pecorino e il cuore del pomodoro marinato. A questo unirò i capperi di Salina precedentemente conservati in sciroppo di sambuco».
«È bello partecipare a un evento come “7 Chef per Amatrice” che alimenta la catena di solidarietà attraverso la cucina che, da sempre, è uno strumento che lega. Poterlo fare attraverso un piatto simbolo della tradizione di una terra che è stata colpita così duramente è ancora più importante perché l’Amatriciana diventa un simbolo che sopravvive alle difficoltà e ai campanilismi», dice Pietro Leemann. Da chef vegetariano la sua elaborazione dell’Amatriciana non prevede l’utilizzo del guanciale. «Il mio piatto sarà realizzato senza carne – continua – e, come faccio da sempre al Joia, gli elementi saranno separati: il tortino di spaghetti condito con cipolla rossa e arrostito sarà appoggiato da una salsa di concentrato di pomodoro. A richiamare il guanciale, invece, sarà il cavolfiore affumicato e il tutto sarà rifinito con fogliolino di aneto. Ho chiamato questa rivisitazione “Penso, quindi sono” per rappresentare il fatto che ogni essere pensante può trasformarsi in ciò che vuole superando ogni difficoltà».
Mariella Caruso
“7 CHEF PER AMATRICE” è un evento di solidarietà aperto a tutti, al quale sarà possibile partecipare con un contributo a partire da 50,00 euro a persona.
La prenotazione è obbligatoria. Per info e prenotazioni scrivere all’indirizzo: 2ottobre@ambasciatoridelgusto.it. I biglietti sono acquistabili tramite Eventbrite, cliccando qui.