AMBASCIATORE

“A 10 anni muovevo i primi passi all’interno di un panificio, a 14 avevo capito che l’essere cuoca sarebbe stata la mia vita”. Queste le parole di Solaika Marrocco, classe 95.

La sua cucina parla molto di valori e della sua terra, questo perché proviene da una famiglia numerosa in cui l’importanza del pasto ha sempre avuto un certo peso. “A casa mia non si è mai pensato al semplice nutrirsi; a casa mia, dietro ogni pasto, c’era storia, cultura e responsabilità”.

Le sue radici sono in Puglia, una terra che trasmette calore e da cui trarre molti stimoli. Gli studi all’ Istituto alberghiero A. Moro di Santa Cesarea Terme sono sempre stati affiancati da esperienze in cucine professionali, perché Solaika ha sentito il bisogno sin da subito di approcciarsi alla vita lavorativa. Una professione nata da una passione che non l’ ha più abbandonata.

Dopo diverse esperienze nei ristoranti della sua terra ed eventi legati sempre al mondo della ristorazione d’autore, Solaika arriva al Primo Restaurant in Lecce, prima nelle vesti di sous chef, poi dal febbraio 2017 le viene proposto di prenderne le redini come chef. Si riconosce subito la sua determinazione affiancata da grandi capacità.

Pochi mesi più tardi, durante il Premio Birra Moretti Gran Cru 2017, conquista tutta la giuria con il suo piatto “Turcinieddhi glassati alla birra con marmellata di cipolla all’arancia, critimi in tempura e infuso di luppolo”.

È la prima donna e la prima del Salento ad aggiudicarsi il primo posto e vincere il concorso. A soli 22 anni convince con la sua cucina la Guida Michelin che la segnala come piatto gourmet in guida 2018 per riconfermarla nell’anno 2019.

Nel 2018 entra a far parte del network Atelier des Grandes Dames de la Maison de Champagne Veuve Clicquot, perchè espressione e testimone dell’alta ristorazione femminile, portata avanti con carattere, sensibilità, determinazione e lungimiranza. Partecipa inoltre al Congresso di Identità Golose 2018, durante una tavola rotonda al fianco di Cristina Bowerman, Caterina Ceraudo, Antonia Klugmann, Ramona Ragaini, cui il dibattito ruota attorno al tema “Il Fattore Umano: la visione al femminile”.