Francesco e Salvatore Salvo
Francesco & Salvatore Salvo
«Spesso ci sentiamo chiedere qual è il nostro segreto. Con un sorriso rispondiamo che una cultura tecnica approfondita, unita all’entusiasmo per il nostro lavoro, sta alla base dell’esperienza che ci tramandiamo da generazioni. Non semplice intuito, ma lo stimolo a migliorare e a imparare dalla cultura culinaria partenopea. Siamo gelosi e orgogliosi di una tradizione familiare consolidata e la portiamo avanti con passione e meticolosità». Dunque tecnica e tradizione, cultura ed esperienza. Non è un caso che a parlare così siano Francesco e Salvatore Salvo, fratelli della pizza in quel di San Giorgio a Cremano. L’attenzione per la tecnica deriva dalla loro formazione: Francesco, classe 1977, è un ingegnere edile. Salvatore invece è nato nel 1982 e subito dopo aver terminato il liceo scientifico ha iniziato a lavorare con il padre nella pizzeria di famiglia, all’epoca situata a Portici. Alla morte del genitore, hanno deciso entrambi di dedicarsi a tempo pieno all’attuale locale, che nasce di 40 mq e adesso arriva a contarne ben 420, con una spettacolare carta dei vini che dedica grande attenzione anche agli champagne. Come dire… la pizza è diventata nobile. Francesco è più schivo e si occupa pure della parte amministrativa mentre Salvatore segue da vicino il forno e partecipa spesso ad eventi e incontri.
«Cerchiamo ogni giorno di perfezionare grazie all’esperienza che maturiamo e alla passione per la sperimentazione e la ricerca. La semplicità è la nostra chiave di lettura, ciò che ci anima e ci spinge ogni giorno a fare sempre meglio il nostro lavoro». Rappresentano la terza generazione (la quarta è già nata, ma ancora troppo giovane per mettere le mani in pasta) di pizzaioli. I due non hanno mai pensato di rinnegare le origini, piuttosto hanno intrapreso una intelligente evoluzione dell’eredità familiare, lavorando molto sugli impasti e sui condimenti, che senza mai eccedere con la creatività, ma senza disdegnarla, pescano tra il meglio della produzione locale e regionale.