Villa Della Torre, Poggio al Tesoro, San Polo: tre marchi che raccontano una storia d’amore bellissima e in continua evoluzione che ha per protagonisti il vino e il territorio. Tre aziende guidate dal Cav. Lav. Marilisa Allegrini, insieme alle figlie, Carlotta e Caterina.
Villa Della Torre, Poggio al Tesoro, San Polo: tre marchi che raccontano una storia d’amore bellissima e in continua evoluzione che ha per protagonisti il vino e il territorio. Tre aziende guidate dal Cav. Lav. Marilisa Allegrini, insieme alle figlie, Carlotta e Caterina.
Villa Della Torre, opera dei maestri Giulio Romano e Michele Sanmicheli, è stata acquistata da Marilisa Allegrini nel 2008. Costruita in pieno Rinascimento secondo il modello della domus antiqua romana, ospita oggi un Wine&Art Relais. a Villa viene costruita dalla Famiglia Della Torre fra il Quattro e il Cinquecento come straordinario omaggio alla civiltà di Roma tanto da farne un esempio unico di domus antiqua romana. Oggi è anche sede di un’azienda vitivinicola che nasce nel vigneto che circonda la Villa ma che si amplia anche in Lugana.
Poggio al Tesoro è una delle due cantine toscane di Marilisa Allegrini e una delle realtà più dinamiche e significative del panorama bolgherese. Nasce nel 2001 quando Marilisa Allegrini e il fratello Walter, animati dal desiderio di misurarsi con un progetto nuovo e al contempo diverso dalla loro amata Valpolicella, si sono mossi alla ricerca di qualcosa di straordinario e si sono immediatamente innamorati di Bolgheri. I suoi terreni sono collocati in parte ai piedi delle colline e in parte prossimi alla costa tirrenica: raggiunge più di 70 ettari di patrimonio agronomico.
San Polo viene acquisita da Marilisa Allegrini nel 2007. L’azienda si estende per 22 ettari (16 vitati ed 8 dedicati alla produzione del Brunello) sul versante sud-est di Montalcino a 450 m di altitudine, in località Podernovi. Nel 2017 la Tenuta San Polo ottiene infatti la certificazione biologica grazie ad un modello di viticoltura ed una cantina progettata secondo i canoni della bioarchitettura, sulla riduzione del 40% dei trattamenti nel vigneto e su una gestione sostenibile dei materiali di confezionamento.