Santa Margherita Gruppo Vinicolo è una storia italiana di passione e lavoro, valori e tradizione i cui principi fondatori risiedono in una agricoltura moderna, efficiente, fatta di uomini, natura e tecnologia. Oggi sembrano ambizioni banali ma nel 1935, prima dell’era della meccanizzazione agricola, erano i sogni del fondatore, il conte Gaetano Marzotto. A più di ottantacinque anni di distanza i suoi discendenti portano avanti la visione originaria guidando una realtà che per livello di dimensioni, sostenibilità, efficienza e qualità della produzione rappresenta un vanto dell’enologia nazionale.
IL GRUPPO
Santa Margherita Gruppo Vinicolo costituisce un vero e proprio mosaico enologico. A Santa Margherita, tenuta originaria fondata nel 1935 nel Veneto orientale vicino a Portogruaro, che agli inizi degli anni ’50 inizia la produzione del Prosecco di Valdobbiadene e nel decennio successivo crea il modello vincente del vino bianco fresco, sapido e godibile col suo Pinot Grigio della vallata dell’Adige, a partire dagli anni ’80 si affiancano altre preziose tessere, create o acquisite nei migliori territori d’Italia. Ecco nel 1984 la creazione del brand Torresella, nato per valorizzare l’immediatezza e la gioiosità dei vini del Veneto Orientale mentre è del 1986 l’acquisizione della cantina altoatesina Kettmeir, collocata nelle vicinanze del Lago di Caldaro, che oltre alla produzione di vini bianchi e rossi, è diventata famosa per la proposta di bollicine metodo classico in un territorio altamente vocato per questa tipologia ma dal potenziale quasi inesplorato. Nel 1993 e nel 1995 tocca a due aziende del Chianti Classico, rispettivamente Lamole di Lamole e Vistarenni, entrare nel Gruppo, ed è soprattutto la prima delle due, grazie all’unicità della posizione, vera e propria vedetta delle colline del Chianti, oggi riconosciuta come UGA (Unità Geografica Aggiuntiva), ad affermarsi come ambasciatrice di un terroir riconosciuto per la classe, l’eleganza e la profondità dei suoi vini. In mezzo a queste due anni, nel 1994, l’acquisizione della quota di maggioranza di Cà del Bosco consente all’azienda stessa di dare avvio a quegli investimenti in vigneto e cantina che la porteranno in pochi anni a diventare uno dei miti della spumantistica nazionale. Nei primi anni 2000, prendono vita i progetti di Sassoregale in Maremma Toscana e di Terreliade in Sicilia occidentale, due areali la cui espressività mediterranea è percepibile nel profilo sensoriale di vini opulenti e gioiosi, esuberanti e godibili. Più di recente, nel 2017, prendono forma le acquisizioni di due aziende dallo stretto rapporto con l’acqua: Cà Maiol, sulle sponde meridionali del lago di Garda, araldo del Lugana e del Chiaretto della Valtenesi, e Cantina Mesa, nel Sulcis Iglesiente, nel Sud della Sardegna, i cui Vermentino e Carignano manifestano con la loro sapidità e il ricordo aromatico di erbe mediterranee il legame indissolubile e imprescindibile fra ambiente di coltivazione ed espressione sensoriale percepita.
LA SOSTENIBILITÀ
Fin dall’inizio l’azienda sempre dato grandissima importanza alla visione etica e al ruolo sociale dell’impresa legandosi alla terra e alla gente che ci abita e lavora. Punto di partenza è l’adozione di protocolli molto severi nei vigneti arrivando ad azzerare l’apporto di prodotti di sintesi, alla salvaguardia della biodiversità (tutela del bosco attorno ai vigneti), al risparmio dell’acqua, alla tutela del paesaggio sino all’applicazione, laddove fattibile, dei dettami dell’agricoltura biologica. L’utilizzo di sola energia da fonti rinnovabili, sia da impianto fotovoltaico che da una centrale a biomasse, è il vanto della cantina principale e anche della vetreria che la affianca, vicinanza che consente uno spostamento a km zero delle bottiglie necessarie al confezionamento. A ciò si aggiunga il più vasto programma di “carbon neutrality” di una cantina italiana con quasi 2 milioni di bottiglie di Pinot Grigio distribuite in Canada le cui emissioni di CO2, necessarie per la produzione, sono azzerate attraverso interventi diretti nel ciclo di produzione e riduzione reali di emissioni in compensazione attraverso carbon offsets.
LA FILOSOFIA PRODUTTIVA
Trasversale tra tutte le aziende del Gruppo è una comune filosofia produttiva che, grazie alla vocazione dei territori e al talento di viticoltori ed enologi, si esprime nei caratteri di Leggerezza (grazie ed eleganza, potenza senza peso), di Rapidità (immediatezza di espressione), di Esattezza (precisione nella definizione sensoriale), di Visibilità (evocazione di immagini e richiami incisivi), di Molteplicità (pluralità di espressioni sensoriali) e di Coerenza (rispetto del territorio e del vitigno). Sono i “Sei memo per il nuovo millennio” espressi ancora negli anni ’80 da Italo Calvino e che i nostri vini in modo naturali sono in grado di trasmettere nell’incontro ideale con la gastronomia e con tutti quei momenti di consumo che inneggiano alla piacevolezza dello stare insieme e alla bellezza affascinante del nostro life-style.