Durante la prima edizione di FUTURA 2023,  consigliamo agli aderenti l’Associazione senza fini di lucro di visitare questo antichissimo palazzo, simbolo della storia della valle di Fiemme, che sorge nel centro storico di Cavalese. La Direzione della magnifica potrà organizzare su richiesta la visita guidata ad uno dei più begli edifici del Trentino a cui tutti i valligiani si sentono profondamente legati, simbolo di appartenenza di tutta la popolazione, il luogo dove le popolazioni  esercitavano il poter sui beni collettivi della comunità.

Bello e grandioso dal 1398, e per oltre quattro secoli, l’edificio fu di proprietà dei Principi vescovi di Trento che lo destinarono a palazzo di giustizia. Divenne dimora dei loro fedeli vicari vescovili, divenendo residenza estiva degli stessi presuli trentini che si occuparono di ampliarla e soprattutto abbellirla.

Gli affascinanti affreschi che oggi si possono ammirare, popolati da fantastiche creature secondo lo stile delle grottesche, furono realizzati tra il 1537 e il 1540 dalla bottega del vicentino Marcello Fogolino (1438-88/1558?), pittore di corte dei Principi vescovi Bernardo Clesio (1514-1539) e Cristoforo Madruzzo (1539-1567).

Con la secolarizzazione del Principato Vescovile di Trento, il palazzo di Cavalese passò nelle mani di nuovi proprietari. Questi purtroppo, causarono molti danni alla struttura e alle antiche decorazioni

Dal 1807, infatti, venne utilizzato come carcere giudiziario, prima dal governo bavarese e poi da quello austriaco.

Solo nel 1850 l’edificio divenne di proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme che lo acquistò per 3.200 fiorini, trasferendovi i propri uffici e utilizzandolo, per una trentina d’anni, anche come granaio. Nel corso del Novecento e degli anni Duemila furono necessari diversi interventi di restauro, che ridiedero splendore alla nobile residenza.

Dal 2012 il Palazzo è adibito a museo, ospita mostre temporanee e l’archivio storico della Magnifica Comunità di Fiemme. La collezione permanente di dipinti dei maggiori rappresentanti della Scuola pittorica di Fiemme, attivi tra la metà del XVII e la fine del XIX secolo, racconta l’arte e la storia della valle di Fiemme e della sua Comunità.