L’Associazione è sensibile al tema dei controlli e in questo senso ha già aperto da alcuni mesi un tavolo di lavoro con gli enti competenti per rafforzare il rafforzare il dialogo tra i ristoratori, gli organi di controllo e le istituzioni. Episodi come quello di cui è protagonista in questi giorni Cannavacciuolo, meritano una riflessione sul rapporto tra l’accertamento e la sanzione con le sue ricadute mediatiche. Soprattutto se limitata a irregolarità nell’etichettatura degli alimenti.
“Noi rispettiamo e apprezziamo il lavoro svolto dagli organi competenti – ha dichiarato Cristina Bowerman, Presidente dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto – perché oltre a tutelare la salute dei consumatori, sono un elemento importante per garantire la qualità dell’offerta gastronomica nel nostro paese, così come crediamo fermamente che sia necessario migliorare il coordinamento dell’attività d’ispezione e l’uniformità di comportamento tra i diversi organi di vigilanza. Una maggiore discrezionalità – ha continuato la Bowerman – da parte degli operatori addetti ai controlli, supportata da una migliore conoscenza delle tecnologie utilizzate per la conservazione degli alimenti, potrà sicuramente contribuire a un’attività di controllo moderna ed efficace, nell’interesse dei consumatori e dell’intera filiera della ristorazione.”
L’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto è al fianco dello chef Antonino Cannavacciuolo, che è impegnato insieme a tutti gli Ambasciatori del Gusto a promuovere la formazione delle risorse, la qualità dell’offerta e la trasparenza verso i consumatori.