Tre sono le categorie di pesci di torrente e di lago che possono essere proposte in moltissime versioni dai sapori particolari che mani esperti di professionisti come gli Ambasciatori del Gusto sapranno esaltare durante i diversi momenti di degustazione durante l’evento FUTURA ed. 2023 in Trentino, 6-8 marzo.
I salmerini alpini sono dei salmonidi di dimensioni minori rispetto alle trote, sono più “muscolosi” e le loro carni, soprattutto i filetti, sono sempre più apprezzate. Sono carni sode, magre e asciutte. Sono allevati esclusivamente in acque fredde, meno di 10° Celius, provenienti da torrenti o pozzi alimentati dalle acque alpine. Acque molto ossigenate che garantiscono la qualità del pescato. I mangimi con cui sono nutriti sono tradizionali e non OGM. I salmerini alpini sono grigiastri con picchiettature sui fianchi con le alette arancio. È una specie che è rimasta quasi sempre isolata nei laghetti e nei torrenti alpini e che non si è modificata nel tempo. Ha mantenuto le sue prerogative, che lo hanno fatto definire una prelibatezza destinata alle classi più ricche, ai papi e ai cardinali. Può essere preparato in molti modi fresco o affumicato. Accompagnato da erbe aromatiche anche selvatiche e verdure.
Il Carpione, invece, ha trovato nel Lago di Garda il suo habitat naturale. Ormai è raro e comincia a diventare difficile da rintracciare. È un salmonide con forte dimorfismo, le femmine sono grigiastre, mentre i maschi nel periodo riproduttivo assumono una colorazione quasi nera. Vive soprattutto nella parte bassa del lago, ma nei periodi di frega migra verso nord alla ricerca di fondali ghiaiosi. Le carni del carpione, bianche o rosse sono delicatissime e squisite, una prelibatezza ricercata, diventata una rarità da non perdere se capita l’occasione di assaggiarlo.
Il Coregone-Lavarello ha carni pregiatissime che ne fanno uno dei pesci più concupiti del Lago di Garda. È di taglia media e slanciata, e può arrivare a pesare fino a 4 kg. Il nome deriva dalla forma della pupilla: il nome Coregonus significa pupilla ad angolo. I primi esemplari furono immessi circa un secolo fa e viene costantemente ripopolato. Si ciba quasi esclusivamente di plancton, larve di insetti o piccoli crostacei e molluschi. Ama le acque profonde, limpide e ben ossigenate, non tollera le acque inquinate. Lascia i suoi rifugi sui fondali nel periodo riproduttivo e risale e si avvicina a riva nel periodo invernale. Le sue carni sono bianche e delicate, ricercate per l’assenza di spine e la digeribilità. Sono magre e ricche di Omega 3. Il Coregone è diventato un vero simbolo del Lago di Garda. Redazione a cura di Olab&Partners. Foto selezionate da Olab&Partners #olabnetwork