Sandro e Maurizio Serva
La Trota
«Il nostro locale si trova a 3 metri da un corso d’acqua purissima, privo di fondo fangoso, ideale per il pesce d’acqua dolce. Siamo stati in qualche modo condannati a utilizzare trote, tinche, persici, coregoni… L’inizio è stato difficile, abbiamo dovuto “nobilitarli”, ma la gente scappava, eravamo avviliti». Ora invece apprezza l’unico due stelle d’Europa (dal 2013) a proporre un menu tutto di pesce d’acqua dolce. E ancora: «Perché il crescione di sorgente? Perché c’è da noi, ma già 300 metri più a valle non si trova più». E si potrebbe continuare. Passo indietro: oltre cinquanta anni fa una giovane coppia di ristoratori scelse di far nascere la sua trattoria sulle sponde di un torrente cristallino. Era il 1963: mamma Rolanda cucinava nel caldaio sul camino la pasta tirata dalle braccia robuste; papà Emilio cuoceva alla brace le trote, i lucci, il castrato. Il loro piccolo, appartato regno si chiamava La Trota. Eredi di questa straordinaria, unica e irripetibile (altrove) esperienza, i loro figli Maurizio e Sandro Serva proseguono a proporre qualcosa di eccezionale. «La chiave – scrive Lorenzo Sandano – è il continuo mettersi in discussione, rischiare con abbinamenti non convenzionali, per trovare una linea molto personale: un’identità culinaria difficile da rintracciare nelle stesse modalità in altre tavole del Lazio e d’Italia. È uno stile che punta su tecnica, gusto e leggerezza, preparazioni spesso complesse, con numerosi ingredienti al servizio del prodotto principale del piatto, valorizzato con classe e armonia; ma in cui i singoli sapori sono ben nitidi e riconoscibili. È un’ottica di cucina molto moderna, che si muove con disinvoltura e uguale capacità tanto sul pesce di acqua dolce quanto sulle grandi carni».
Maurizio e Sandro, umili e laboriosi, sono perfettamente intercambiabili tra sala e cucina. «Vi può essere una grande tavola ma il ristorante non avrà un’anima se questa non è supportata da un’accoglienza vera e spontanea, se non si trasmette in sala la passione e la filosofia del proprio lavoro», spiega il primo. E il fratello: «Ricerca dei migliori prodotti, tradizione in chiave moderna, territorio, sono le basi dei nostri piatti che rielaborano e concentrano sapori sedimentati nella memoria». Dal 2014 segue anche la linea di cucina della Trattoria Blupum di Ivrea (Torino), curando la relativa Drogheria, di concezione innovativa. Da settembre 2014, lo sbarco a New York con Mulino a Vino.