AMBASCIATORE

Nascere, crescere e vivere sull’Isola di Capri: un privilegio e una responsabilità. Marco D’Amore ne ha sempre fatto tesoro.
Dall’Isola di Capri Marco è partito per poi tornare. Pronto ad accogliere nuove sfide e arricchire il proprio bagaglio con esperienze internazionali, ha saputo traghettare l’omonimo ristorante di famiglia Ristorante D’Amore verso la sua veste contemporanea, unendo tradizioni e sapori dell’isola, innovazione e creatività.
Prima di dedicarsi anima e corpo alla ristorazione, Marco ha seguito un percorso diverso. Dopo la laurea in Economia del Commercio Internazionale segue corsi di specializzazione presso Cornell University, SDA Bocconi e Harvard Business School Online. Innovazione e tecnologia indirizzano la sua carriera verso il mondo del marketing e dell’e-commerce nel settore dell’ospitalità presso una nota catena alberghiera. La rivoluzione del settore digitale è ancora in fase di sviluppo, quando Marco decide di affrontare la sua prima sfida imprenditoriale, fondando una società di tecnologia applicata all’hospitality, oggi leader del settore, e partecipando alla realizzazione di nuovi progetti e start up.
Ma Capri è sempre rimasta il suo punto di riferimento, perché il richiamo dell’isola, per chi sull’isola ci è nato, è fortissimo.
Oggi Marco è il patron e sommelier del Ristorante D’Amore che gestisce insieme al fratello con l’impegno di chi sente sulle spalle il valore dell’eredità famigliare.
Conseguito il titolo di sommelier, entra a far parte dell’Associazione Sommelierie Professionale Italiana, delegazione italiana dell’Association de la Sommellerie Internationale (ASI).
Il suo viaggio è giunto ormai a una meta sicura: il Ristorante D’Amore sull’isola che per lui è molto di più, è casa. Le soddisfazioni non tardano ad arrivare e dal 2020 il suo ristorante entra in Slow Food con l’Alleanza dei Cuochi.
“Perché Capri è il luogo più innovativo che ci possa essere e la sua onda rivoluzionaria sta proprio nell’autenticità che ancora possiamo valorizzare, nel tempo del piacere e della libertà”