Bowerman Cristina
Glass Hostaria
Una donna presidente: quello che non è riuscito a Hillary Clinton è invece realtà per gli Ambasciatori del Gusto, e d’altra parte Cristina Bowerman già dal cognome mostra un feeling tutto particolare con gli Stati Uniti. La sua vita, anche professionale, si è infatti tutta dipanata sul triangolo Puglia-Stati Uniti-Roma.
È nata a Cerignola nel 1966: il profumo del grano arso accompagna le prime storie della famiglia Vitulli (il cognome Bowerman arriva dall’ex-marito di Cristina, che lei ha mantenuto, quando viveva negli Usa per evitare potenziali discriminazioni), così come il ricordo dei cavatelli con pomodoro e ricotta salata della madre Cetta, da cui la figlia ha ricevuto, tra le molte cose, anche la passione per la pasta fresca.
Laurea a Bari, studi forensi continuati a San Francisco nel 1992 preparando crêpes e cappuccini da Higher Ground, una coffee house. In California scopre un talento per il graphic design, sembra profilarsi una carriera di successo in quel settore. Ma lei è la curiosità incarnata, prende una seconda laurea nel 2003, questa volta in Arti culinarie alla Culinary Academy di Austin, Texas, dove si era trasferita cinque anni prima, «non credo di aver deciso di diventare cuoca. Ho visto un orizzonte e ho voluto esplorarlo».
Nel 2004 la scelta di tornare temporaneamente in Italia per studiare anche la tavola italiana, ma il biglietto si rivelerà di sola andata. Mette radici a Roma dove apre l’anno successivo il suo Glass Hostaria, a Trastevere, mettendo a frutto le esperienze maturate nel frattempo al Driskill Grill di Austin, cinque stelle per danarosi gourmet, di scuola “kelleriana”; e poi nel Belpaese (anzi, nell’Urbe) Al Convivio di Angelo Troiani. La sua vicenda e quella del ristorante Glass, stellato dal 2010, sono diventate un case study alla Bocconi nel programma di quello stesso anno; lei è peraltro gran studiosa, in particolare dell’applicazione della scienza in cucina. Dal 2012 è anche alla guida della cucina di Romeo chef&baker a Roma, un concept gastronomico dallo stile creativo. Più recente il suo sbarco anche al Mercato Testaccio, dove ha aperto Cups Testaccio, banco dove gustare panini gourmet e piatti da asporto.