AMBASCIATORE

Il comune è quello di Dolegna del Collio in provincia di Gorizia, abitanti 387, ma l’Argine di Antonia Klugmann e Romano De Feo se ne sta in frazione Vencò, 15 anime in tutto, in direzione opposta rispetto al confine con la Slovenia. L’argine che dà il nome al ristorante è quello del torrente Judrio che scorre poche decine di metri più in là, corso d’acqua importante per più motivi. Nel tempo è stato confine tra Italia e impero austro-ungarico, poi tra Italia e Jugoslavia e quindi con la Slovenia ma anche tra le province di Udine e di Gorizia nonché, pensando ai grandi vini di questa terra, tra Colli Orientali e Collio.

Lei, triestina classe 1979, ha scelto questo luogo al di fuori del tempo e dello spazio per adagiarvi il proprio talento cristallino, che si esalta nel rapporto quotidiano con la natura. Ha un percorso di formazione che si discosta da quello della gran parte degli chef. Figlia di due medici, ha studiato al liceo classico, si è iscritta a Giurisprudenza, intanto si è impegnata nell’attività sportiva (soprattutto vela, a livello agonistico) ma anche in quella artistica (suona il flauto traverso, ha frequentato corsi di recitazione…).

La passione per la cucina è sbocciata quando nel 2001, a Milano, ha seguito i corsi della Scuola Altopalato diretta da Tony Sarcina. Ritornata in Friuli Venezia Giulia, ha compiuto l’apprendistato con lo chef Raffaello Mazzolini ed è stata stagista all’Arquade con Bruno Barbieri. Nel 2004 è salita sull’Alpago per lavorare con Riccardo De Prà al Dolada. La svolta nel 2006: apre con il suo compagno, Romano De Feo, un proprio ristorante, l’Antico Foledor Conte Lovaria a Pavia di Udine. Trampolino di lancio per le tappe successive: il Ridotto a Venezia, il Venissa sull’isola di Mazzorbo, fino al suo sogno divenuto realtà nel 2014, L’Argine a Vencò appunto.