Un anno fa era toccato all’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, stavolta è Antonella Clerici a scrivere il suo nome nell’Albo d’Oro del premio Orio Vergani assegnato dall’Accademia Italiana della Cucina. A dire il vero il presidente dell’Accademia Paolo Petroni già da un po’ meditava di assegnare il premio Vergani, conferito ogni anno, dal 1984, a chi ha onorato la cultura gastronomica con la propria attività, in ogni campo, in Italia o all’estero, ad Antonella Clerici.
«Una donna», dice Petroni, che è anche un Ambasciatore del gusto onorario, «che ha contribuito alla crescita della cultura della cucina perché ne ha sempre parlato in maniera familiare, entrando nelle case con semplicità e buon gusto». Ma fino a ora l’Accademia, che Petroni rappresenta, aveva desistito a causa della presenza giornaliera in video della Clerici. «Siamo molto attenti a non fare pubblicità a questo o quell’altro programma», ha spiegato il numero uno dell’Accademia italiana della cucina che approfittando dell’addio della Clerici a La prova del cuoco ha insignito la conduttrice di Legnano del riconoscimento intitolato al fondatore dell’Accademia.
La motivazione parla chiaro: «Con la sua verve e la sua coinvolgente simpatia ha valorizzato e promosso la cucina italiana tradizionale. La giornalista ha portato la cucina in televisione con la conduzione per diciotto anni del programma televisivo di Rai Uno La Prova del Cuoco». «Trasmissione leggera è vero, ma attraverso cui si possono veicolare messaggi molto importanti», sottolinea la Clerici che davanti alle telecamere di Rai Uno ha portato i cuochi delle trattorie e quelli dei ristoranti, le eccellenze italiane e la cultura della cucina tradizionale. «Io sono più da trattoria che da ristorante stellato perché sono legata alla cucina del territorio e preferisco la scelta dei singoli piatti al menu degustazione – sorride -. Anche in cucina sono per i piatti tradizionali, sono brava a preparare le cose che mi piacciono come pasta al forno, risotti e faccio un vitel tonnè straordinario». Piatto quest’ultimo con il quale ha conquistato il suo compagno Vittorio Garrone.

Scelte alimentari. Televisione a parte, Antonella Clerici è una mamma molto attenta a decodificare la comunicazione, soprattutto sulle questioni alimentari. «In giovane età alcune scelte alimentari possono essere pericolose. Non ho nulla contro i regimi vegetariani magari non a 15 anni, ma onestamente – aggiunge – non riesco a capire quelli vegani perché con la salute non si scherza».
Il gusto che cambia. Da quell’osservatorio particolare de La prova del cuoco di cui ha tenuto le redini per 18 anni, poi, ha rilevato alcuni cambiamenti nel gusto. «Oggi si è più inclini alla curiosità gastronomica, specialmente i più giovani sono attratti dai nuovi sapori rispetto alle passate generazioni. Sta agli adulti far capire loro che, però, le tradizioni gastronomiche non devono essere dimenticate perché fanno parte delle radici – ammonisce -. Nello stesso momento, oltre all’attenzione per la cucina che ha fatto aumentare le iscrizioni agli istituti alberghieri, c’è anche un ritorno alla campagna, un’attenzione importante al mondo del biologico e questo è testimoniato dalla crescita anche degli istituti agrari».
Gusto italiano nel mondo. «Parlare di gusto italiano nel mondo è come parlare di lirica. Credo che nessun popolo come quello italiano possa, a ragion veduta, parlare di gusto e di cibo. Basta già vedere quanti ristoranti italiani ci sono nel mondo, magari non tutti di buon livello, per dare la misura di quanto la nostra cucina sia amata in ogni angolo della terra. Noi dovremmo essere gli ambasciatori di tutto questo». Poi, però, i concorsi gastronomici nel mondo vengono vinti da professionisti di altri paesi. «Ai concorsi e ai premi non credo molto – ribatte -. Io stessa vado a ritirare i riconoscimenti in rarissimi casi. L’ho fatto per il Premio Veronelli e per questo, intitolato a Orio Vergani. Credo che più che primeggiare nei concorsi sia importante puntare sulla qualità».
Mariella Caruso