Quali sono le caratteristiche di una perfetta giacca da cuoco? «Deve essere fresca, traspirante e permettere facilità di movimento». A tracciare così precisamente l’abbigliamento giusto per chi passa la maggior parte del tempo in una cucina professionale è Antonio Goeldlin, 43enne imprenditore campano titolare della Goeldlin Collection Srl, azienda che da 25 anni produce abbigliamento professionale di qualità. «Realizziamo il 70% del nostro fatturato con gli chef e ambiamo a poter competere con aziende top di gamma come Bragard», continua Goeldlin le cui divise sono indossate anche dagli Ambasciatori del Gusto.
MADE IN ITALY. Proprio come gli Ambasciatori del Gusto hanno come obiettivo quello di rafforzare l’identità enogastronomica italiana, favorendo gli scambi e le relazioni di chi opera nella ristorazione in Italia e all’Estero, Antonio Goeldlin vuole farsi ambasciatore della qualità italiana delle divise in tutto il mondo. «Le nostre divise sono Made in Italy al 100%: dal filato agli accessori fino alla lavorazione tutta italiana», sottolinea Goeldlin che è stato un enfant prodige in questo campo. «Frequentavo l’istituto odontotecnico e dovetti acquistare una divisa per 40mila lire e trovai il prezzo esagerato – ricorda -. Così l’anno successivo impiegai il mio guadagno estivo da cameriere per acquistare a un prezzo inferiore una serie di divise che poi rivendetti a scuola con un buon margine di guadagno. In seguito replicai la formula anche con gli istituti alberghieri della zona. Finito di studiare, mentre mi diplomavo all’Isef, 25 anni fa decisi di realizzare in proprio quelle divise e misi su la mia fabbrica.
QUALITA’ E FUTURO. Da allora tanto è cambiato. «Da imprenditore alle prime armi mi sono trasformato in un esperto. Ho trasferito le conoscenze sui tessuti dell’antinfortunistica negli altri settori di cui ci occupiamo», continua. In particolare lo studio ha riguardato le divise di cuochi e chef. «Nelle divise professionali abbiamo sostituito il cotone con tencel e modal, due fibre naturali che permettono la traspirazione facendo sì che il tessuto a contatto con la pelle rimanga sempre asciutto, una qualità apprezzata da parte di chi sta sempre in ambienti molto caldi», sottolinea Goeldlin. Grande attenzione è riservata anche allo stile. «Oggi gli chef sono molto più esigenti, chiedono giacche più avvitate, ricami perfetti e attenzione ai particolari. Per questo i nostri modelli – conclude – ci affidiamo a una stilista che lavora nell’abbigliamento». Nel prossimo futuro, intanto, a indossare le giacche Goeldlin saranno i più importanti chef dal Nord al Sud per un libro fotografico (con ricette e biografie dei protagonisti) che racconterà al meglio Goeldlin Collection.
Mariella Caruso