Sette giorni, dal 19 al 25 novembre, dedicati alla cucina italiana che sarà celebrata in 110 Paesi del mondo con 1300 eventi tra conferenze, degustazioni, cene di gala, corsi di cucina, concerti e mostre a tema enogastronomico. È la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, al via ufficialmente lunedì con un pranzo di gala nei Saloni dell’Ambasciata dell’Italia di Parigi. Il progetto della Settimana di promozione, nato nel 2015 in concomitanza con l’Expo, festeggia il suo terzo compleanno e continua nel suo intento di far conoscere la cultura enogastronomica italiana promuovendo attività di formazione per sviluppare collaborazioni di lungo periodo tra cuochi italiani e colleghi locali, tutelando e valorizzando prodotti a denominazione protetta e controllata e contrastando il fenomeno dell’Italian sounding.

LA PRESENTAZIONE A ROMA. A svelare il calendario della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e tutti i dettagli della terza edizione sono stati, a pochi giorni dalla partenza dell’appuntamento, la vice ministra degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re, e il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. «Vivere all’italiana non vuol dire soltanto vivere godendo della dimensione del bello e della qualità, ma anche vivere più a lungo – ricorda il ministro Centinaio -. Nel settembre scorso siamo riusciti a sventare un tentativo in ambito Onu di distinguo tra cibi salutari e non salutari che non era focalizzato, come è giusto, sugli stili di vita e sulle diete che, invece, possono essere salubri o insalubri. E la nostra è sanissima per riconoscimento internazionale. All’Onu va promosso, quindi, il nostro stile di vita, salutare e strumento di longevità, affinché non si tocchino i prodotti made in Italy. L’Italia è il paese delle eccellenze e dobbiamo essere orgogliosi dei nostri prodotti enogastronomici e del nostro regime alimentare».

«La valorizzazione del Sistema Italia passa per la tavola, e l’agroalimentare è un componente essenziale del Made in Italy. I cuochi sono ambasciatori della nostra tradizione e, nello stesso tempo, della capacità di innovazione, ma vanno promosse collaborazioni con cuochi locali per far sì che il made in Italy arrivi in tutte le tavole – ribadisce Centinaio -. Negli ultimi dieci anni il valore dell’export di cibo e vino italiano è aumentato dell’80%. Ma la politica ha capito troppo tardi il valore della promozione integrata che, adesso, diventa realtà attraverso l’accorpamento delle competenze ministeriale di agricoltura e turismo».

La cucina italiana, inoltre, è importante sotto il profilo economico e incide, come sottolinea la vice ministra Del Re, «per il 13% nel Pil complessivo. L’Italia, inoltre, è prima per imprese agricole biologiche. E in un mondo in cui cambia la domanda degli alimenti, il nostro Paese risponde con tipicità, esperienza culturale e qualità».

I FOCUS. Per questo i focus di quest’edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, concomitante con il 2018 Anno del Cibo Italiano, saranno dedicati, in particolare, alla promozione della Dieta Mediterranea (già patrimonio immateriale dell’Unesco) e dei suoi ingredienti, alla valorizzazione degli itinerari enogastronomici e turistici regionali e alle celebrazioni dei Centenari Rossiniani in occasione del 150° anniversario della morte del compositore che era anche un noto gastronomo. A questi si aggiunge la promozione del Pasta Pesto Day che vedrà devolvere 2 euro (uno donato dal cliente e l’altro dal ristoratore) al Comune di Genova per ogni piatto di pasta al pesto ordinato in qualunque ristorante al mondo che partecipa all’iniziativa.

L’IMPEGNO DEGLI AMBASCIATORI DEL GUSTO. «Per l’Associazione che si è costituita tre anni fa, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con lo scopo principale di valorizzare e promuovere il vero Made in Italy, l’impegno nei confronti della conoscenza della cucina italiana nel mondo dura 365 giorni l’anno», ha esordito il segretario generale degli Ambasciatori del Gusto Cesare Battisti, intervenendo alla presentazione. «Per i nostri associati promuovere la cucina italiana di qualità significa anche affiancare i docenti degli istituti alberghieri nella formazione dei ragazzi, insegnare loro la cultura e la storia della nostra cucina declinata anche in forma contemporanea per far sì che i nostri ragazzi possano, in futuro, essere Ambasciatori del nostro Paese», ha continuato. «Collaboriamo, inoltre, con le istituzioni per fare sistema, aiutando nella conoscenza dei prodotti che contribuiscono al successo dell’export del Made in Italy enogastronomico; sensibilizziamo il mondo dei media sul significato di cucina italiana di qualità nel nome di una filosofia e di una cultura del cibo che è anche rete, professionalità e visione di prospettiva».

Per questo molti Ambasciatori del Gusto stanno chiudendo le proprie valigie per partecipare in prima persona a questa terza Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. A prepararle in anticipo Moreno Cedroni, già a Canton, in Cina, dove giovedì 15 sarà impegnato nella cena di gala al Four Season. Sempre in Cina, a Pechino, sarà impegnata anche Cristina Bowerman, che poi volerà a Miami. In Asia, tra Hong Kong e Tokyo, cucinerà il campano Luigi Nastri. A Mosca la promozione sarà affidata a un terzetto di Ambasciatori d’eccezione formato da Leandro Luppi, Paolo Griffa e dal gelatiere Stefano Guizzetti che terrà un “gelato show” al Caffè Bosco nello storico centro commerciale GUM in Piazza Rossa e preparerà un gelato italiano realizzato con ingredienti tradizionali russi. A Kiev, in Ucraina, cucinerà Eugenio Boer, nella turca Smirne Francesco Pucci. Alessandro Pipero con il suo nuovo chef Ciro Scardamella saranno in Israele mentre in Bolivia porteranno la cucina del nostro Paese Alfonso e Mariella Caputo.

Mariella Caruso