Un evento per ringraziare e ripartire. Questo è stato la cena con la quale venerdì scorso è stata celebrata la conclusione del progetto Fare Formazione promosso dall’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto per sostenere il Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice che dopo il terremoto dell’agosto 2016 era stato costretto a emigrare a Rieti per l’inagibilità della struttura che lo ospitava. I protagonisti della cena sono stati i piatti realizzati dagli studenti dei corsi di cucina del quarto anno sperimentale con la supervisione di tre Ambasciatori del Gusto, i fratelli Sandro e Maurizio Serva e Carlo Cracco, serviti in tavola dagli studenti del corso di sala anche loro arrivati alla fine del percorso scolastico.
IL PROGETTO. «Fare Formazione è un progetto in cui crediamo molto perché racchiude diversi temi cari agli Ambasciatori del Gusto, ovvero il miglioramento del programma didattico e l’aggiornamento dei metodi d’insegnamento delle scuole e degli istituti alberghieri e valorizzazione enogastronomica del territorio», spiega la presidente dell’Associazione Cristina Bowerman. Un successo partito da un’idea: dare una mano al Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice a corto di iscrizioni perché rimasto senza una casa. Le idee migliori, però, sono quelle che si tramutano in azioni. E l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto ha tradotto l’idea nel progetto Fare Formazione, un percorso didattico di crescita per gli studenti e di valorizzazione dell’enogastronomia del territorio. Il progetto è stato finanziato con la cena di beneficenza 7 Chef per Amatrice organizzata lo scorso 2 ottobre a Roma in concomitanza con il 1° compleanno dell’Associazione. Quel giorno gli Ambasciatori del Gusto Antonello Colonna, Enrico Bartolini, Paolo Brunelli, Martina Caruso, Pietro Leemann e Francesco e Salvatore Salvo hanno messo a disposizione il loro talento in una rivisitazione della classica amatriciana e l’Associazione ha raccolto diecimila euro che sono serviti a dare il via al progetto che si è concluso con lo scorso weekend con un’altra cena di beneficenza. A organizzare quest’ultimo evento è stato lo stesso Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Amatrice legandolo a una raccolta fondi per sostenere il prossimo ciclo di Fare Formazione.
A LEZIONE DAI PROFESSIONISTI. Dallo scorso gennaio nell’ambito del progetto organizzato dagli Ambasciatori del Gusto, alcuni chef e maître aderenti all’Associazione hanno tenuto lezioni agli studenti dell’ultimo anno del Centro Professionale Alberghiero di Amatrice. In cattedra sono passati, Renato Bosco di Saporé di San Martino Buon Albergo che, oltre a svelare alcuni dei segreti della pizza, è stato il promotore del passaggio di alcuni degli studenti del Centro Professionale Alberghiero di Amatrice al Congresso internazionale di cucina Identità Golose 2018 dove i ragazzi lo hanno assistito durante la sua lezione e, nel contempo, ospitati nello stand degli Ambasciatori del Gusto, hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con il mondo dell’alta cucina. I Fratelli Serva de La Trota di Rivodutri che hanno parlato di come riscoprire e valorizzare il pesce d’acqua dolce, Marco Stabile dell’Ora d’Aria di Firenze, che ha tenuto la sua lezione sulla cucina della carne, Mariella Caputo de La Taverna del Capitano di Massa Lubrense e Marco Reitano de La Pergola di Roma che si sono occupati di accoglienza, servizio in sala e ruolo del sommelier.
RISULTATI LUSINGHIERI. «Il Centro Professionale Alberghiero di Amatrice ci ha comunicato di aver già aumentato sensibilmente le richieste di iscrizione per il prossimo anno», afferma il numero uno degli Ambasciatori del Gusto, Cristina Bowerman, soddisfatta per «questi primi grandi risultati». Il ringraziamento è arrivato anche dalla direttrice del Centro, Anna Fratini. «Grazie agli Ambasciatori del Gusto – ha detto Fratini – che hanno voluto condividere con gli allievi dell’Alberghiero di Amatrice momenti di alta cucina, trasmettendo loro tutta la passione necessaria per chi vuol fare questo lavoro». Il progetto, naturalmente, non si fermerà ad Amatrice. «Siamo quindi felici di aver iniziato da Amatrice, zona di eccellenza gastronomica conosciuta a livello mondiale – conclude Bowerman -. la nostra iniziativa che riguarda il miglioramento del programma didattico, la preparazione degli allievi, l’aggiornamento dei metodi d’insegnamento e la valorizzazione dei territori».
Mariella Caruso